Giornate di Formazione a Montecitorio

La Quinta C Tecnico, il 22 e il 23 Novembre 2005, si è  recata a Roma per la "Giornata di Formazione a Montecitorio", accompagnata dalla Prof.ssa Rosa Di Bella e dal Prof. Giuseppe Rizzuto.

Nonostante il lavoro sulle riforme istituzionali sia stato svolto dalla classe Quinta C/T nell’ambito di un progetto presentato nell’anno scolastico 2004/05, la realizzazione delle Giornate di Formazione (a seguito di una selezione regionale prima, e nazionale poi) è avvenuta nell’anno scolastico 2005/06 e pertanto ha visto la partecipazione degli alunni della successiva Quinta C/T. 

Il lavoro è stato quindi proseguito in vista delle giornate presso la Camera dei Deputati, in preparazione degli incontri con i Deputati del territorio, e, soprattutto, con la Commissione I – Affari costituzionali.

Al termine ai ragazzi è stato rilasciato un Attestato di Partecipazione, personalizzato con i loro nomi. 


Il Programma delle Giornate è stato il seguente:

programma


 

Il resoconto delle Giornate di Formazione come sono state vissute e viste dai ragazzi.

22 Novembre 2005

Viaggio. Partenza h. 5.30 dalla stazione ferroviaria di Portogruaro; nonostante l’ora siamo tutti svegli e carichi (tranne Jessica, agitata e assonnata insieme!) . Tutto l’entusiasmo si placa appena seduti in treno a causa del lungo viaggio che ci aspetta: alcuni dormono, altri chiacchierano e altri ripassano le relazioni che dovranno esporre in Parlamento.

Arrivati alle h. 11.30, seguiamo il passo spedito della prof. Rosa M. Di Bella verso l’hotel, dove togliamo i nostri abiti abituali per trasformarci. Giacca e cravatta per i ragazzi, abbigliamento elegante per le ragazze: è questo, infatti, l’abbigliamento richiesto dal regolamento della Camera dei Deputati.

Dopo “la vestizione”, ci ritroviamo nella hall dell’albergo per recarci tutti insieme a palazzo Theodoli Bianchelli, sede del Punto Camera.

Qui ci accolgono, illustrandoci, fra l’altro, il sito della Camera. L’incontro è stato un po’ troppo lungo e a momenti noioso, perché avevamo già visitato il sito durante la nostra preparazione, e questo avrebbero potuto immaginarlo.

soldatiSecondo noi, dovevano ridurre il tempo dedicato al Punto Camera e mostrarci solo le cose essenziali; anche il prof. Rizzuto deve averla pensata come noi, infatti, seduto in ultima fila dopo poco si è quasi appisolato.

Passiamo quindi per il negozio del Punto Camera, per poi proseguire verso il Complesso del Seminario, sede della Biblioteca parlamentare. Qui ci accoglie un funzionario che ci parla della storia del palazzo, e in particolare della sala Galilei, famosa in quanto, il 22 giugno 1633, Galileo Galilei proprio lí fu costretto ad abiurare e, sembra, abbia pronunciato, finito il processo, il celebre motto “eppur si muove”. Apprendiamo che stiamo per visitare uno dei più importanti e forniti poli di studio e ricerca aperto al pubblico, specializzato in materie giuridiche, economiche, storiche e sociali: 40 km. di libri su cinque piani che dispongono di postazioni informatiche dotate di un sistema di ricerca all’avanguardia. Con questa visita termina la nostra prima giornata di formazione.

Nonostante la stanchezza, desiderosi comunque di sfruttare un’occasione offertaci dal prof. Rizzuto, andiamo a visitare la sede del Manifesto, storico giornale comunista italiano. Arriviamo al momento cruciale della giornata di un quotidiano: quello in cui vengono redatti gli articoli per il giorno successivo. Ci fa gli onori di casa il responsabile della pagina economica Roberto Galapagos, il quale ci spiega quali sono le fonti di informazione, come vengono redatti gli articoli e come vengono inseriti nella pagina. Dopo ci conduce nelle stanze dell’appartamento in cui ha sede il giornale, per mostrarci i vari aspetti del lavoro e presentarci alcuni altri collaboratori. Convinti di trovare un ambiente di lavoro ordinato e moderno, veniamo invece catapultati nella confusione, nel disordine nel quale, però, tutti sembrano sapere ciò che devono fare, in un clima allegro e di amicizia.

Abbiamo avuto così modo di vedere come funziona un giornale, maturando un’esperienza veramente interessante.

Il prof Rizzuto sembrava sentirsi a suo agio, lo dimostrava anche l’espressione soddisfatta e l’enorme sorriso che aveva sul volto. Lasciava trasparire tutto il suo orgoglio per averci portato in un luogo a lui molto caro; egli stesso, infatti, molti anni fa, ha collaborato con il Manifesto come inviato dalla Germania.

Durante questa visita ci ha raccontato molti aneddoti che hanno caratterizzato la sua vita, dandoci così la possibilità di scoprire una parte di lui che difficilmente avremmo potuto conoscere in classe. Delle sue numerose esperienze ci ha deliziato per tutto il viaggio, accrescendo così il nostro bagaglio culturale di inaspettate prospettive.

Per finire in bellezza la giornata, andiamo a cena in un ristorante caratteristico, dopodiché, sulla via del ritorno, facciamo una passeggiata soffermandoci alla Fontana di Trevi dove alcuni di noi come da tradizione lanciano le monetine, e, proseguendo, andiamo sul piazzale del Palazzo del Quirinale e del Palazzo della Consulta, sede della Corte Costituzionale, dal quale si vede la cupola di San Pietro in uno splendido panorama.

Arrivati in albergo, stanchi della giornata, in un battibaleno si dorme tutti alla grande.

23 Novembre 2005

L’indomani mattina, dopo la colazione, siamo pronti per la parte più impegnativa della visita, a Palazzo Montecitorio. Giunti davanti all’ingresso, in attesa di entrare, assistiamo con stupore e meraviglia al cambio della guardia.

Ci invitano ad entrare, il grande giorno sta iniziando, la tensione cresce sempre più.

Depositiamo tutte le nostre cose e passiamo sotto al metal detector. Mentre ci prepariamo ci viene fatto appuntare sugli abiti un tesserino di riconoscimento.


Il primo incontro si tiene nella Sala della Lupa, dove, il 10 giugno del 1946, si proclamò il risultato del referendum istituzionale. Lì attendiamo per alcuni minuti, insieme alla dottoressa Camilli dell’ufficio Pubbliche Relazioni, l’arrivo dei deputati eletti nel nostro territorio, che arrivano in successione: l’On. Stradiotto, deputato della Margherita, l’On. Campa, deputato di Forza Italia, l’On Martella, deputato DS. 

deputatiUno dopo l’altro fanno una breve introduzione circa il loro lavoro all’interno delle varie commissioni parlamentari, dopodiché sono a nostra completa disposizione per ogni domanda, evidenziando ciascuno la posizione del proprio partito in merito alle questioni che gli vengono poste. Alla fine di questo incontro, i tre parlamentari si sono avvicinati a noi, e stringendoci la mano, si sono complimentati per il nostro lavoro, e per l’interesse che avevamo dimostrato nei loro confronti.

A questo punto, dopo essere stati informati sulle norme di comportamento da rispettare in Aula, siamo stati fatti accomodare in tribuna. L’Aula è abbastanza vuota, i pochi deputati presenti intervengono a turno, essendosi prima iscritti a parlare. Ci hanno permesso di rimanere in aula una quindicina di minuti, troppo pochi per ammirarne la meraviglia e la sontuosità; progettata agli inizi del novecento, è rivestita in legno di quercia e sovrastata da un arioso velario liberty in vetro colorato, realizzato da Giovanni Beltrami.

E’ abbellita da due celebri opere d’arte: il grande pannello bronzeo raffigurante la glorificazione della dinastia sabauda, di Davide Calandra, ed il grande fregio pittorico dedicato alla storia del popolo italiano, di Giulio Sartorio.

Siamo rimasti molto delusi, vedendo i deputati farsi gli affari loro durante gli interventi degli altri: qualcuno leggeva il giornale, altri telefonavano, altri parlavano delle cose loro, e la cosa più divertente era che alla fine di ogni intervento applaudivano!!!! Ma per cosa; se non hanno sentito nulla. Va bene che si applaude per sostenere il collega del proprio partito, ma tutto questo per noi è mancanza di rispetto.

Terminata la visita all’Aula, ci attende nella Sala della Lupa un coffee break, durante il quale una giornalista, per conto di Rai 3, ha approfittato per fare ad alcuni di noi delle interviste: pochi giorni dopo ci saremmo visti in TV nel telegiornale regionale.

È tardi, ma ci aspetta ancora un impegno: ci rechiamo in una nuova sala, con dei banchi disposti in semicerchio su tre livelli, e il Presidente On. Donato Bruno ci dà il benvenuto. Siamo arrivati nella sede della Commissione I –Affari Costituzionali, quella competente per l’argomento del nostro lavoro.

onorevoleL’Onorevole ci accoglie e inizia l’incontro parlando delle funzioni di questa commissione, rispondendo anche, nel corso del suo intervento, alle domande che precedentemente gli avevamo fatto pervenire.

Dopo aver toccato i temi trattati dalla nostra ricerca e inerenti alle origini, alle motivazioni e alle modalità delle recenti riforme, in particolare della cosiddetta “Riforma delle riforme” (legge di revisione costituzionale che proprio pochi giorni prima della nostra visita aveva concluso al Senato i suoi passaggi parlamentari e per la quale è stato richiesto anche il referendum confermativo), il Presidente ci ha interpellato su una questione che coinvolge noi giovani e ne è seguito un dibattito libero, incentrato sul tema della droga e delle discoteche, durante il quale abbiamo potuto esprimere le nostre opinioni.

Qualcuno poteva farsi sfuggire questa grande possibilità di poter parlare??? Nooooo…!!! Ma chi sarà questo qualcuno??!! Forse Andrea Stolfo???… che ha resistito ai terribili sguardi della prof.

Tornati nella Sala della Lupa, la nostra giornata alla Camera dei Deputati si conclude dopo il breve saluto dell’On. Luciano Dussin, segretario dell’Uff. di Presidenza, e la consegna degli attestati di partecipazione.

Usciti sulla piazza di Montecitorio, ci accompagnano in un altro palazzo poco distante: ancora un paio di rampe di scale per poter pranzare al sesto piano di Palazzo San Macuto, con vista sul Pantheon.

Dopodiché ci siamo diretti in tutta fretta verso l’albergo per prendere le nostre valigie e dirigerci verso la stazione.

A causa della professoressa RMDB, che si è sbagliata di un’ora sull’orario di partenza del treno, siamo dovuti rimanere tutto quel tempo in piedi in mezzo all’atrio della stazione!

Preso il treno, inizia il nostro lungo viaggio di ritorno: le nostre facce sono molto provate dai due giorni intensi passati nella capitale.

Arrivati alla stazione di Portogruaro alle 23.30, ci salutiamo: la nostra avventura è finita.

Il giorno dopo siamo rimasti tutti a casa (tranne la Prof. e la Michela) a causa della stanchezza….ispirandoci all’assenteismo in aula dei nostri rappresentanti.

Ci sia permesso di aggiungere un affettuoso pensiero alla memoria di una insegnante scomparsa e che altrimenti avrebbe sicuramente vissuto al nostro fianco questa esperienza indimenticabile: la Prof.ssa Luigina Franceschinis.

Ringraziamo la professoressa Rosa M. Di Bella e il professore Giuseppe Rizzuto; inoltre, per la sua preziosa collaborazione, il professore Pierangelo Piasentier e per il supporto tecnico Nicoletta Ceselin e Vincenzo Cammarata. Un grazie naturalmente anche ai compagni della classe 5° c/t dell’anno sc. 2004/2005.

La quinta C /t , A.S. 2005/06.

Portogruaro, Marzo 2006.

Ultima revisione il 17-07-2021